PLATERO Y YO

RIMANDATO A DATA DA DEFINIRE

mercoledì 28 ottobre 2020, dalle ore 20,00

PLATERO Y YO

il racconto di Juan Ramòn Jimènez  e l'Op. 190 di Mario Castelnuovo Tedesco

Carlo Ettorre, voce recitante 
Emanuele Greco, chitarra

La calda Andalusia con paesaggi agresti tra ruscelli e farfalle, cieli e tramonti, fa da sfondo ad uno dei racconti di amicizia più celebri della letteratura mondiale: Platero y yo. 

Il «poemetto» fu composto in 9 anni dal Premio Nobel per la Letteratura, Juan Ramon Jimenez, uno dei più alti rappresentanti della poesia spagnola, nel 1956.
Due sono i protagonisti di Platero y yo: il poeta e il suo asino. Platero è un piccolo asinello soffice e soave, che lo accompagna per le strade di Moguer, tra realtà e fantasia. Un legame di amicizia così forte, che l’autore legge le vicende della sua vita e del mondo che lo circonda attraverso gli occhi ed i sentimenti del suo amico, trasformando il monologo in un dibattito ad una voce ma a più pensieri.
Nel 1960 il compositore Mario Castelnuovo-Tedesco scelse 28 dei 138 quadri del poema di Jiménez per musicarli, creando una delle opere più originali e apprezzate della letteratura chitarristica: l’opera 190 per chitarra.
Considerata un capolavoro assoluto, ha dato vita ad una bellissima opera poetica “multimediale”. L’opera rimase talmente cara al compositore da negare ad Andres Segovia la sua esecuzione in pubblico della sola musica, ritenendola inscindibile dalla bellezza del testo.
Si ripropongono per questa occasione 11 dei 28 “quadri” per voce narrante e chitarra e uno (Asinografia) non musicato dal compositore toscano. Gli interpreti saranno: Carlo Ettorre, attore professionista e regista di pluriennale esperienza, e alla chitarra Emanuele Greco, diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia e componente di uno dei gruppi più interessanti del panorama chitarristico romano, i TeaCup8.
Una perfetta fusione tra parole, musiche e silenzi che raccontano un'amicizia solidale e fraterna di due anime, più che tra un uomo e il suo “compagno di viaggio”.

Juan Ramon Jimenez (Moguer 1881 - San Juan 1958) fu un poeta spagnolo, iniziatore, con Antonio Machado, della grande stagione della poesia spagnola del Novecento. La sua poetica fu caratterizzata da una sensibilità tutta andalusa, suo luogo natale. Iniziò gli studi nel collegio dei gesuiti del Puerto de Santa María, presso Cadice, per poi iscriversi alla facoltà di diritto dell'Università di Siviglia, che in seguito abbandonò per seguire la sua vocazione artistica dedicandosi alla pittura, alla poesia e alla musica. Nel 1900 si trasferì a Madrid, dove frequentò gli amici Villaespesa, Rubén Darío e Valle-Inclán , esordendo come poeta sotto il segno del modernismo. Dopo alcuni viaggi in Francia, Italia e Svizzera, che ampliarono i suoi orizzonti spirituali e culturali, e dopo diversi periodi trascorsi in clinica e in sanatorio, visse per alcuni anni (1904-07) in solitudine a Moguer. Durante questo periodo di isolamento incontrò un asino che chiamò Platero e che diventerà il personaggio principale del suo celeberrimo poemetto “Platero y Yo. Dallo scoppio della guerra civile spagnola visse in esilio, per lo più negli Stati Uniti e a Puerto Rico, insegnando in diverse università. Nel 1956 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura e morì due anni dopo a San Juan.

Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze 1895 – Beverly Hills 1968) fu un compositore italiano nato in una famiglia di banchieri ebrei di origine senese. Mostrò fin da piccolo un precoce talento musicale tanto che si iscrisse al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, dove studiò pianoforte con Edgardo Del Valle de Paz e in seguito composizione con Ildebrando Pizzetti. Riscosse sin dall'inizio della carriera ottimi consensi in tutta Europa come concertista e compositore. Nel 1932 il musicista fiorentino incontrò a Venezia per la prima volta Andrés Segovia con il quale stabilì una collaborazione destinata a protrarsi negli anni e che avrebbe fatto di Castelnuovo-Tedesco uno dei più importanti compositori del Novecento per chitarra classica. Nel 1939 a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista, i compositori ebrei italiani si trovarono senza lavoro e con le loro opere messe al bando, dunque si vede costretto a lasciare l'Italia con la sua famiglia e rimase profondamente segnato da questo doloroso addio. Grazie all'aiuto offertogli da Arturo Toscanini si trasferì negli Stati Uniti dove ricevette un contratto a Hollywood affermandosi così come stimato autore di colonne sonore per film. Accanto alla carriera cinematografica, Castelnuovo-Tedesco continuò la sua attività di compositore di musica classica e dal 1946 lavorò come insegnante di composizione al conservatorio di Los Angeles, tra i suoi allievi troviamo musicisti del calibro di Elmer Bernstein e John Williams e nello stesso anno ottenne la cittadinanza americana. Morì a Beverly Hills in California il 17 marzo 1968.

Programma
1. Platero
2. Il Pazzo
3. Amicizia
4. Il pozzo
5. La Luna
6. Asinografia
7. Ninna Nanna
8. Angelus
9. La Primavera
10. La tisica
11. La Morte
12. Malinconia